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Nuove tecnologie sperimentali per la terapia cellulare e molecolare di malattie croniche autoimmuni

Nel nostro laboratorio “Trapianti Cellulari e Organi Bioibridi” del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Perugia, abbiamo sviluppato strategie avanzate a livello internazionale lavorando su due fronti principali nell’ambito della medicina molecolare e rigenerativa che si possono riassumere come segue: 1. Sviluppo di linee cellulari staminali adulte umane stabili e ben caratterizzabili dal punto di vista morfologico e molecolare, con particolare riferimento a:Cellule staminali mesenchimali umane estratte dalla Gelatina di Wharton del cordone ombelicale umano post-partum (hUCMS): già da tempo presenti nel nostro bagaglio culturale con molteplici applicazioni a scopi rigenerativo e immunoregolatorio;
Cellule staminali umane indotte alla pluripotenza (hIPSC) da differenziare verso fenotipi cellulari endocrini, come quelli in grado di produrre insulina (cellule “B-like”).
Microcapsule e scaffolds 3D da impiegare nel progetto;
Implementazione delle tecnologie di microincapsulamento in NAG (sodio alginato clinical grade), già in uso nel nostro laboratorio che ci hanno permesso di eseguire studi pilota internazionale di trapianto di insule pancreatiche di donatori in pazienti diabetici insulino-dipendenti in assenza di terapia immunosoppressiva. Per questi nuovi prodotti capsulari modulando la permeabilità selettiva di membrana si possono ottenere anche dei sistemi di “drug delivery”, incapsulando cellule in grado di produrre molecole che agiscono come agenti immunomodulatori e farmacologici;
Impiego di scaffolds di fibrina autologa (dello stesso paziente) per l’impianto di hUCMS in ulcere profonde tipiche del piede diabetico, una patologia difficilmente controllabile e trattabile. Gli studi pre-clinici da noi pubblicati ed eseguiti in roditori immunocompetenti, hanno dimostrato la completa rigenerazione della cute, inclusi gli annessi piliferi, e degli strati sottostanti. Ciò consentirebbe non solo la guarigione ma anche la vera rigenerazione dei tessuti lesionati dalla malattia diabetica. Tali scaffolds possono trovare anche altre applicazioni cliniche nel campo della medicina rigenerativa;
Utilizzo di differenti bioink, composti da cellule staminali e biomateriali (quali l’alginato di sodio, cellulosa micro-cristallina e nano-fibrillare, poli-caprolattone) per la creazione di organoidi da utilizzare in vitro come modelli di malattia, o in vivo come tessuti anche sostitutivi, anche mediante l’impiego di stampanti 3D.