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L’idea nasce nel 2007, da una brillante intuizione del Prof. Luciano Giacchè che, dopo aver lungamente studiato alcuni affreschi umbri raffiguranti S. Antonio, e riscontrato la costante presenza di un maiale nero con una cinta bianca ai piedi del Santo, decise di ricostituire quell’estinto tipo genetico: il Suino Nero Cinghiato. Così, in collaborazione con il gruppo di Miglioramento genetico animale (AGR/17) del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università di Perugia e il 3A-PTA, si sta “ricostituendo” una razza suina autoctona umbra, risalente al XIII secolo, praticamente estinta a causa della sua sostituzione con altre linee genetiche estere più produttive, partendo da pochi soggetti con caratteristiche fenotipiche rispondenti alle raffigurazioni dell’iconografia di Sant’Antonio Abate. (LINEE GUIDA per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità animale di interesse per l’agricoltura del piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo stilato dal MIPAAF). Sono stati raggiunti importanti risultati dal punto di vista fenotipico che, però, devono essere approfonditi con studi genomici allo scopo di identificare geni privati, cioè geni responsabili di quella particolare cinghiatura presente nel Suino Nero Cinghiato al fine di identificarlo e differenziarlo dalle altre razze autoctone. Il progetto prevede il coinvolgimento di diversi attori del settore agricolo e l’uso di strumenti tecnologici particolarmente innovativi per la gestione della fase di selezione genetica e riproduzione dei capi e per la fase di commercializzazione dei prodotti freschi e stagionati.